Lo sport, parafrasando Pierre De Coubertin, è una possibile fonte di benessere psicofisico e di miglioramento interiore. Il principio espresso dal padre fondatore dei moderni Giochi Olimpici è uno dei pilastri della missione che un gruppo di uomini sta portando avanti da quando è alla guida dell'Ente di Promozione Sportiva O.P. E.S. (Organizzazione Per l'Educazione allo Sport). L'attività fisica, in poche parole, deve essere messa al centro della vita di ogni singolo individuo. Deve entrare nelle scuole, diventare un diritto garantito, essere accessibile a tutti e, inoltre, deve trasmettere quei valori positivi che poi sarebbe opportuno si ripercuotessero nella società. Basti pensare al senso di appartenenza che si crea in un team, alle dinamiche e ai rapporti che si instaurano con i compagni di squadra e con gli avversari, al rispetto delle regole, all'integrazione e all'inclusione sociale, al raggiungimento degli obiettivi e dei risultati prefissati, alla sana competizione, alla lealtà e al fair-play. Pertanto, partendo dal presupposto che lo sport è una palestra di vita, è fondamentale moltiplicare le occasioni di avvicinarsi a una disciplina sportiva, di conoscere un'attività che non gode delle luci della ribalta o del grande occhio delle telecamere e di contrastare quella piaga che si chiama abbandono della pratica sportiva in età scolare.